Si può dire che il palazzo del Rinascimento nasca dalla fusione di elementi preesistenti; la pianta è quadrata o, più spesso, rettangolare; esso è costruito in muratura e il tipo di pietra varia a seconda dei luoghi.
La tipologia del palazzo rinascimentale prevede un complesso edilizio chiuso attorno ad un cortile, con piccole aperture al piano terreno e finestre regolari, di dimensioni più ampie, nei registri superiori.
La facciata è piana e "tranquilla", solitamente coronata da un cornicione finemente lavorato e da motivi architettonici sporgenti che sottolineano la suddivisione dei piani. Le finestre sono disposte con ordine e regolarità, non sono presenti balconi. Varcato l'ingresso e percorso un breve atrio, si accede al cortile, tutto recinto a pianterreno da un ampio porticato ad archi su cui affacciano le finestre dei piani superiori. Il pianterreno è destinato ai locali di servizio che, come la portineria, il corpo di guardia. Il secondo piano è occupato da locali in cui abitano normalmente i componenti della famiglia, invece nel sottotetto abita la servitù.
Il riscaldamento è assicurato dai camini, sempre più numerosi, eleganti e vari per forme e decorazioni, e da vari tipi di bracieri portatili.
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martedì 31 maggio 2011
IL CASTELLO MEDIEVALE
Il castello è un complesso composto di uno o più edifici fortificati, tipico del Medioevo, costruito per ospitare una guarnigione di soldati, con il loro comandante e i suoi familiari. Esso sorge solitamente in un luogo strategico, in posizione elevata e facilmente difendibile. E' con la caduta dell'Impero Romano e il conseguente annullamento del potere centrale che si cominciò a sviluppare l'idea di un edificio fortificato adatto a difendere un territorio. Con il passare degli anni si assiste a un progressivo processo evolutivo dove il castello diventa un complesso di edifici fortificati, a volte comprendenti un intero borgo, abitato dal popolo che serve il Signore e i suoi bisogni e che, all'occorrenza, si rifugia all'interno del complesso fortificato sopportando assedi. Nel tardo Medioevo si assiste all'edificazione di castelli nelle grandi città, allo scopo di controllarle e far fronte alle insubordinazioni cittadine. Il castello ha funzione difensiva fino al tardo XVI secolo quando i castelli medievali vengono fortemente trasformati, a causa del forte utilizzo di armi da fuoco. Le torri alte e svettanti divengono più basse e larghe fino a divenire bastioni a forma di punta di freccia, per meglio deviare i colpi d'artiglieria; questa punta serve ad evitare che gli attaccanti raggiungano il punto cieco nel quale non si poteva essere raggiunti dall'azione del tiro di fiancheggiamento, cioè dei colpi incrociati provenienti dagli altri torrioni vicini.
Spesso i castelli erano circondati da fossati, che potevano essere colmi d'acqua oppure semplici fossi. Il fossato impediva al nemico di attaccare le torri dal basso cercando di farle crollare e permetteva di mantenerlo ad una distanza tale da essere colpito con frecce. Il fossato poteva essere superato tramite ponti fissi in muratura o ponti levatoi in legno, i quali venivano sollevati in caso di attacco. Con la nascita delle fortificazioni alla moderna e delle cittadelle, i castelli non più modificabili efficacemente per resistere alle pressanti innovazioni, vengono ristrutturati come residenze signorili per le famiglie nobili. Questa trasformazione è stata particolarmente forte in Francia, dove i numerosi castelli reali della Valle della Loira sono stati trasformati in splendidi palazzi.
lunedì 30 maggio 2011
LA DOMUS ROMANA
La domus è una abitazione utilizzata nell'antica Roma; era di pianta rettangolare, solidamente costruita su un solo piano con mattoni o calcestruzzo; era senza finestre, se non piccole e rare, e poste sempre in alto, e senza balconi. Cio' significava che gli ambienti prendevano aria e luce dalle aperture del soffitto in corrispondenza dei due principali ambienti interni Atrium (atrio) e Peristylium (peristilio), anche per questo la domus invitava alla vita all'aperto. L'atrio rappresentava anche la principale fonte di illuminazione della casa che, resterebbe altrimenti buia. Le pareti erano colorate e ovunque vi erano riquadri con figure, spesso mitologiche. Accanto all'atrio era sempre presente il lararium dove si tenevano le statue dei Lari e dei Penati, protettori della casa e della famiglia, e dei Mani, per la venerazione delle anime dei trapassati.
Nella parte posteriore della casa, al cui centro vi era il peristilio, si svolgeva di solito la vita privata della famiglia, tutta raccolta intorno ad un giardino ben curato, che poteva anche essere circondato da un portico a colonne e ornato da statue, dove affacciavano le camere da letto padronali.Il soffitto era a cassettoni intarsiati o decorati con stucchi e il pavimento era ricoperto da mosaici. Le domus romane erano, spazio permettendo nelle citta', grandi e spaziose; erano fornite di bagni, di acqua corrente sia calda che fredda, vetri colorati e decorazioni con mosaici, affreschi variopinti e statue.
LA CALCE
Verso la fine del IV secolo a.C. fu rivoluzionata la tecnica delle costruzioni con la scoperta della calce, fatta forse in Campania. La conseguenza fu che per gli edifici pubblici non si ricorse più a grossi massi tenuti insieme dal loro peso e per gli edifici minori si abbandonò il vecchio sistema consistente nel cementare insieme col fango piccoli blocchi di pietra. La calce poi permetteva di fare malte molto tenaci con le quali si potevano cementare durevolmente pietre di piccole dimensioni o mattoni. Nacque così l'opera cementizia.
COMPAIONO I MATTONI
In Mesopotamia abbondava l'argilla e i babilonesi ebbero la brillante idea di costruire le case con mattoni d'argilla, seccati all'inizio al sole, e, poi messi in opera con cemento di fango: gli edifici così costruiti non potevano durare a lungo: le piogge li dissolvevano mentre il sole li screpolavano fino a ridurre i mattoni in polvere. Più tardi si imparò a cuocere i mattoni e ad utilizzare malte resistenti. Sorsero così in Babilonia, edifici di grande solidità.
venerdì 27 maggio 2011
LINEA DEL TEMPO
circa 2 milioni di anni fa
PRIME CAPANNE
circa 10°000 a.C.
LE PALAFFITTE
circa 4°000 a.C.
NASCONO I MATTONI ( Sumeri )
dal 4°000 a.C. al 2°000 a.C.
LE PRIME FORME DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ( Egizi e Sumeri )
intorno al 800 a.C.
SI USA LA CALCE
dal 753 a.C
LA DOMUS ROMANA
nel medioevo ( dopo il 476 d.C)
IL CASTELLO
fine 18° secolo
NASCE IL CEMENTO
1865 d.C - 1875 d.C
IL CEMENTO ARMATO
1885 d.C.
IL PRIMO GRATTACIELO (Home Insurance Compay)
giovedì 26 maggio 2011
LE PALAFITTE
La palafitta è un'abitazione primitiva risalente al periodo compreso tra il Neolitico e l’età del bronzo in Europa, ma tuttora in uso presso alcune popolazioni africane, asiatiche e sudamericane. È costruita su una piattaforma di legno strutturale appoggiata su pali sempre in legno infissi specialmente nel fondo o sulla riva di fiumi, lagune, paludi o talvolta anche su terreno asciutto, che sostiene una o più capanne di paglia, legno, canne o altro materiale. Le palafitte erano completamente costruite in legno, una curiosità è che per rendere il pavimento impermeabile lo si ricopriva di argilla, mentre le pareti, per proteggersi dal freddo, venivano rivestite di un composto di argilla e sterco di vacca.
L'ABITAZIONE NELLA LETTERATURA
"Storia d'Italia" pubblicata tra il 1537 e il 1540
-"E trattando questo medesimo già manifestamente i napoletani, deliberato l'infelice re di non repugnare all'impeto tanto repentino della fortuna, convocati in sulla piazza del Castelnuovo, abitazione reale, molti gentiluomini e popolari..."
http://www.intratext.com/IXT/ITA1151/_P38.HTM#Y8
-"perduti i cavalli e i carriaggi: nel qual tumulto quella parte che si dice la cittadella, separata dal resto della città, abitazione di quasi tutti i ghibellini, fu saccheggiata, riservate le case de' guelfi"
-"perduti i cavalli e i carriaggi: nel qual tumulto quella parte che si dice la cittadella, separata dal resto della città, abitazione di quasi tutti i ghibellini, fu saccheggiata, riservate le case de' guelfi"
http://www.intratext.com/IXT/ITA1151/_P6U.HTM#DL
EMILIO SALGARI
"Il corsaro nero" pubblicata nel 1898
-"L'abitazione del celebre filibustiere era una modesta casetta di legno, costruita alla buona, col tetto coperto di foglie secche, come usavano gl'indiani delle Grandi Antille, ma abbastanza comoda e ammobiliata con un certo lusso, amando quei fieri e ruvidi uomini l'eleganza e lo sfarzo"
EMILIO SALGARI
"Il corsaro nero" pubblicata nel 1898
-"L'abitazione del celebre filibustiere era una modesta casetta di legno, costruita alla buona, col tetto coperto di foglie secche, come usavano gl'indiani delle Grandi Antille, ma abbastanza comoda e ammobiliata con un certo lusso, amando quei fieri e ruvidi uomini l'eleganza e lo sfarzo"
-"Ciò detto uscí a rapidi passi, senza volgersi indietro, come se avesse avuto timore a trattenersi ancora colà, e, attraversato il giardino ed il corridoio, si cacciò nel bosco dirigendosi verso l'abitazione dell'Olonese"
I PROTAGONISTI
François Hennebique (1842-1921)
Marco Vitruvio ( circa primo sec a.C.)
Leonardo Da Vinci (1452-1519)
Francesco di Giorgio Martini (1439-1501)
Marco Vitruvio ( circa primo sec a.C.)
Leonardo Da Vinci (1452-1519)
Francesco di Giorgio Martini (1439-1501)
mercoledì 18 maggio 2011
martedì 17 maggio 2011
LE CAPANNE
Gli uomini primitivi che costruirono le prime capanne non avevano ancora lo scopo di insediarsi in un posto preciso, ma quello di trovare un rifugio che gli garantisca la protezione dalle intemperie e dagli animali selvatici, ma che allo stesso tempo sia pratico da montare e smontare in poco tempo e facile da trasportare anche per lunghi tratti. Queste capanne venivano costruite con rami flessibili, pelli di animali e arbusti. Poco per volta le capanne, prima poco robuste e isolate, cominciano a essere costruite una vicino all'altra fino a raggiungere il primi villaggi; questi si basavano sull'autosufficienza produttiva dei singoli gruppi. Costruendo abitazioni stabili e fisse, viene abbandonato definitivamente lo stato di nomade.
lunedì 2 maggio 2011
ICONOGRAFIA
FRANCOBOLLO
Francobollo dedicato al granaio e abitazione di Tonga, circa 1980
LIBRO
Titolo: La capanna dello zio Tom
Anno di pubblicazione: 1852
Autore: Harriet Beecher Stowe
Genere: Romanzo
FILM
Titolo: La casa
Uscita al cinema: ottobre 1981
Prodotto da: Sam Raimi
Genere: Horror
INNOVAZIONE
Impianto fotovoltaico integrato per auto-generare corrente elettrica a bassi consumi e a impatto ambientale zero.
FUMETTO
uscita: 2 novembre, 1980
titolo:Topolino e la quiete lacustre
scrittore: Romano Scarpa
ARTICOLO DI GIORNALE ARTE
pubblicato da Luna Nuova l'8 aprile 2008
ARTE
L’originale abitazione appartiene ad una coppia australiana, Luke and Debbie Everingham, che vive in Australia. La peculiarità della casa è che essa può ruotare seguendo la luce del Sole grazie ad una serie di motori elettrici controllati da un pannello touchscreen collocato in soggiorno. Di forma ottagonale con un diametro di 24 metri lo straordinario edificio è costato circa 400.000 sterline.
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