lunedì 6 giugno 2011

IL CEMENTO "DAL ROMANO AL PORTLAND"

Alla fine del Settecento, un costruttore inglese scoprì che cuocendo alcuni calcari, trovati nei dintorni di Londra, e successivamente macinandoli, si otteneva una polvere giallognola, che chiamò "cemento
romano". Questa polvere, impastata con acqua, induriva rapidamente e costituiva una malta capace di legare insieme pietre o mattoni con grande solidità, e non veniva deteriorata dall'acqua, al contrario in-
duriva anche se completamente sommersa. Di conseguenza, iniziarono gli studi in Inghilterra e in Francia nella ricerca di sostanze leganti di questo tipo, ottenute cuocendo e macinando calcari e argille varie. Nel 1824 un inglese, il fornaciaio, Giuseppe Aspdin, brevettò un prodotto derivato dalla cottura di sostanze calcari e argillose che venivano macinate in polvere finissima. Questa polvere, impastata con acqua, diveneva subito una massa molto dura, assai simile alla pietra da costruzione che si trova nell'isola di Portland: questa  polvere fu chiamato "cemento Portland". Solo nella seconda metà del 1800 il cemento Portland, ossia il cemento che oggi usiamo, si diffuse in Europa e in America.

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